21 Dicembre 2020, ore 19.20 italiane dal pianeta Terra, potremo vedere i grandi Maestri e Architetti del cielo, Giove e Saturno, perfettamente allineati nel grado 0 dell’Acquario.
Giove e Saturno, l’espansione e il limite, l’abbondanza e le restrizioni, la libertà e le regole. Giove e Saturno “si congiungono” ogni 20 anni e danno inizio a un nuovo modo di vedere le cose, di agire e di ottenere risultati. Questa congiunzione allora perchè è così speciale?
Negli ultimi 200 anni Giove e Saturno si sono sempre congiunti in segni di Terra portando quindi le nostre intenzioni e la nostra concentrazione allo sviluppo materiale. Ora, comincerà una serie di congiunzioni nei segni d’aria e la prima è appunto oggi in Acquario.
I segni d’aria, l’Acquario in particolare, parla una lingua diversa dai segni di terra procedenti, si concentra sulla mente, sull’invisibile, sull’essenza. Ed ecco quindi che siamo chiamati, portati, accompagnati a fare un cambio nella nostra mentalità. Siamo portati a vedere le cose da un altro punto di vista.
Come già detto, non è in un giorno che avviene una rivoluzione. Ci vuole tempo, lavoro, impegno e disciplina. Questa congiunzione è si un evento magico, ma che non ci solleva dalle nostre responsabilità individuali di co-creatori della realtà, “risolvendoci la vita” al posto nostro, ma anzi, ci chiede ancora di più: una responsabilità sociale.
L’Acquario ha bisogno delle regole di Saturno, di conoscere il tempo e le sue logiche, di autodisciplinarsi per poter essere libero e indipendente come gli insegna Urano (Urano e Saturno sono i reggenti dell’Acquario).
Questa congiunzione i cui effetti già sentiamo da tempo e che sentiremo ancora per un po’ ci porta a chiederci:
– Ho integrato le mie ombre o sono ancora aggrappata alle dinamiche passate?
– Ho fatto spazio, lasciando andare ciò che ha perso valore di fronte alla nuova visione?
– Sono consapevole del mio corpo, della mia realtà terrena, delle sue dinamiche e so come occuparmene al meglio?
– Consapevole delle mie luci e delle mie ombre, sono pront* a mettermi in un cerchio, al pari di altri individui e a condividere con loro la mia unicità?
Questa congiunzione, nel giorno del Solstizio d’Inverno, il giorno con la notte più lunga e la luce più breve, ci chiede un grande atto di Fede. Fede che la luce tornerà a brillare, che torneremo a splendere, probabilmente in un modo tutto nuovo. Lasciamoci quindi cullare dalla flessibilità, dallo stupore, dalle utopie, dal sogno consapevole.
Se saremo in grado di autogestirci per il nostro massimo bene non avremo più bisogno dei vecchi sistemi e della vecchia struttura; saremo liberi. Questo processo richiederà del tempo, ma riconosciuto che siamo tutti parte dell’Uno sappiamo che lo faremo insieme.
Non è tempo di prendere decisioni, è il primo giorno d’inverno, ci aspetta un tempo di riposo, riflessione, introspezione. Rimaniamo nel silenzio, come un albero spoglio che si prepara a rinascere a primavera. Godiamo di questo riposo, godiamo di questa promessa di nuova Luce.
Che la nuova era, il nuovo mondo, la rinascita del Cristo, il ritorno della Luce si manifesti si nella nostra realtà più prossima, ma sopratutto che parta dal cuore di ognuno di noi.
Siamo tutti una grande Anima.
Buon Solstizio!